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Iniziato nel 1774 secondo il progetto dell'architetto Girolamo Dal Pozzo, è portato a termine nel 1782, secondo le varianti apportate ai disegni dall'ingegnere Antonio Chinaglia. Il palazzo è costruito per essere la residenza del cancelliere e del governatore trentino e la sede delle locali Vicinie, le riunioni dei proprietari del luogo, finalizzate all'amministrazione del territorio. L'edificio è articolato su tre livelli: un piano terra in origine affittato ad attività commerciali e un piano primo casa del governatore, del cancelliere e luogo delle Vicinie; un piano sottotetto non abitabile. Il complesso è servito da tre scale: una a cinque rampe localizzata in facciata e due simmetriche interne, ad una sola rampa con volta a botte rampante. La scala in facciata dà accesso, tramite un andito d'ingresso, alla sala ovale, dove originariamente avevano luogo le assemblee. Il complesso è organizzato attorno ad un volume cilindrico a base ellittica. La volta è scandita da otto lunette, cui corrispondono altrettante bucature. Esternamente il fabbricato si presenta come un parallelepipedo con i fianchi complanari, mentre le superfici della facciata e del retro sono articolate tramite la tripartizione verticale del volume e l'arretramento della porzione centrale. Il volume è sormontato dal tiburio ellittico della sala ovale interna. La facciata è suddivisa orizzontalmente in un basamento, su cui poggia il piano primo scandito da lesene di ordine tuscanico su fondo bugnato, a sostegno di un'articolata trabeazione. L'apparato architettonico raccorda la tripartizione del prospetto tramite un andamento curvo, e rigira anche lungo i due fianchi secondo schemi tardo barocchi derivata dalle opere dei Galli Bibiena.