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Committente del convento è Paolo Emilio Gonzaga dei conti di Novellara che, proprietario della tenuta di Susano, fa costruire il complesso nel 1614 su progetto dell'architetto Antonio Maria Viani. Nel 1619, per testamento, dona l'intera costruzione, con le corti Ronchesana e Colombara, ai Padri di San Domenico i quali con l'insediamento di dodici frati, prendono possesso della struttura il 1° settembre 1622.
In quell'anno Paolo Emilio Gonzaga, che aveva combattuto nella battaglia di Lepanto nel 1571, era già morto ed era stato sepolto nella chiesa di Susano, in una tomba sotto la cupola, dove ancora si trova.
In seguito alle deliberazioni dell'Imperatore Giuseppe II, il convento cessò ufficialmente di esistere il 3 dicembre 1787. Nello stesso anno la struttura è acquisita dalla Duchessa di Modena, proprietaria della vicina corte, e la chiesa inizia ad essere ufficiata dal parroco di Bigarello. Negli anni '70 del secolo scorso, a causa di una sciagurata incuria, la chiesa e il convento vanno in rovina.
Sono restaurati tra il 1992 e il 1993 dall'attuale proprietario Luigi Bianchi i preziosi arredi interni della chiesa tra i quali gli altari lignei del Seicento, sette grandi tele di Francesco Borgani, una tela di Pietro Facchetti e una di Francesco Marcoleoni, erano stati trafugati tra il 1970 e il 1985.
La chiesa,modellata esternamente da due pareste di ordine dorico e coronata da un tiburio ottagonale, presenta un campanile decorato sui lati con edicole e concluso dal motivo del tempietto a base ottagonale con cupola costolonata. L'interno a doppia pianta centrale, presenta un'aula a base quadrata con volta a crociere a cui si affiancano gli spazzi sempre quadrati, delle cappelle laterali e del presbiterio: questo è coperto da una cupola semisferica poggiante su quattro pennacchi.
Adiacente alla chiesa si trova il chiostro rettangolare, con al centro una vera da pozzo seicentesca. Il chiostro, scandito da pilastri a coppie di lesene, presenta al piano terra una serie di ampi locali voltati a ovest, delle celle a sud e ad est, dei granai e depositi a nord. Il piano primo raggiungibile tramite due scale, è distribuito da un corridoio fiancheggiato dalle celle dei frati e verso nord dai più ampi locali della biblioteca.
La rimessa dei cavalli, oggi adibita a ristorante, è stata aggiunta nel secolo XVIII.