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Una corte a Villimpenta è documentata fin dal 1528, ma è nel 1587 che essa diviene di proprietà dei Gonzaga.
E' entrata nella storiografia artistica come opera di Giulio Romano.
Il piano nobile, elevato su un basamento con una scalinata a tre rampe, è governato da due assi di simmetria. La fascia centrale è occupata da un salone a doppia altezza, prolungato da una coppia di logge biabsidate.
Nelle facciate di Villa Zani appaiono molti elementi in genere associati allo stile di Giulio Romano: il rivestimento di opera rustica, l'ordine dorico e l'attico che sovrasta l'ingresso sono, infatti, reminescienze di palazzo Te di Mantova
Interessante esempio di opera di Giulio Romano, ammirata anche dal Palladio, che i Gonzaga fecero costruire tra il 1528 e il 1561.