Testimonianze ebraiche fra Oglio e Po

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Testimonianze ebraiche fra Oglio e Po

I Gonzaga favorirono l’insediamento di comunità ebraiche all’interno dei loro domini fra ‘400 e ‘500, sia per motivi di carattere economico che culturale, al punto da poter annoverare circa 40 gruppi di israeliti in terra mantovana. La vivacità dei commerci e dell’agricoltura in prossimità dei fiumi Oglio e Po determinò il prosperare di comunità che si dotarono di luoghi di culto e di cimiteri. Se la comunità ebraica di Sabbioneta si insediò nel 1436, quella di Rivarolo mantovano è testimoniata dal 1495 ed ebbe fin da subito una sala di preghiera, aggiornata e decorata in stile rococò nel corso del ‘700 e ceduta alla locale società operaia nel 1903. L'edificio cinquecentesco della sinagoga ospitava anche la casa del rabbino. La sala di preghiera è ampia, illuminata da quattro finestroni e sormontata da una cupola a crociera. L'aron era collocato in una nicchia monumentale, sovrastata dalle tavole della legge. Tutte le pareti sono riccamente decorate con finte colonne, cornici di stucco, porte e finestre dipinte. Da una stretta scala si accede al piccolo matroneo, Con il declino demografico della comunità per l'emigrazione verso i centri maggiori della regione, la sinagoga fu smantellata dei suoi arredi e donata nel 1903 alla società di mutuo soccorso tra gli operai rivaloresi. Nella comunità ebraica, la memoria di Giuseppe Finzi, uno dei martiri di Belfiore alimentava vivissimi sentimenti patriottici e garibaldini.

Attualmente è di proprietà privata, non visibile dall’esterno, come nel caso di Viadana. In quest’ultima importante località sul Po il banco di prestito fu creato nel 1443 e non ci fu mai il ghetto, anche se la comunità era concentrata in Via Bonomi e vicolo San Filippo. Proprio in Via Bonomi l’antica sinagoga rimase in funzione dal 1532 a fine ‘800 quando Carlo Visioli, autore anche del tempio di Sabbioneta, progettò un grande spazio a pianta centrale, con copertura a cupola, rimasto incompiuto a causa dell’assottigliarsi della comunità dopo l’Unità d’Italia. La condotta di Pomponesco risale invece al 1558, mentre la sinagoga è stata inglobata in un caffè e dalla strada se ne distingue solo la cupola-lucernario.

A Ostiano la sinagoga si trova all’interno del castello gonzaghesco, in quella che era la Casa del Governatore, data in affitto dai Gonzaga a un piccolo gruppo di ebrei a fine ‘500. Il palazzo fu abbellito con stucchi e, alla fine del ‘700, ne fu sopraelevata di un piano l’ala destra, per farne una sala di preghiera.

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Risorsaturistica Sinagoga di Rivarolo La sinagoga di Rivarolo, in piazza Finzi, è posta al secondo piano di un edificio che ospitava anche la casa del rabbino. I locali della sinagoga vennero donati dai Finzi alla ‘Società del Mutuo Soccorso tra gli operai rivarolesi’. Tutte le abitazioni degli ebrei situate in piazza erano tra loro comunicanti e permettevano di passare dall’una all'altra e di accedere alla sinagoga senza dover uscire sulla pubblica via. Sul lato est, nel pieno rispetto della tradizione ebraica, è posto l'Aron, l'altare ebraico. La sinagoga non è più sede di culto.
Risorsaturistica Sinagoga di Viadana La sinagoga, incompiuta, sorge nell'ex Ghetto; progettata nei primissimi anni dell'800, non fu mai terminata e per diversi anni fu laboratorio di falegnameria. Fino al XIX seecolo la sinagoga antica era situata al piano superiore di una casa adiacente a quella appena descritta ove il salone rettangolare conteneva un affresco di inizio XVII sec. L'ultima sinagoga usata era sempre situata al pianterreno di un edificio contiguo ed era provvista di matroneo superiore. Durante il Festival Lodoviciano 2004 la sinagoga, interdetta ai visitatori da più di cento anni, è stata riaperta. Non è più sede di culto.
Risorsaturistica Sinagoga di Pomponesco Tra il ‘700 e l’800 il traffico fluviale e il commercio delle granaglie favorì l'insediamento a Pomponesco di una nutrita comunità ebraica, la cui presenza è testimoniata all'esistenza di signorili dimore, dai resti dell'edificio della sinagoga e dal cimitero, ora chiuso, che accoglie le spoglie della più importante famiglia ebraica di Pomponesco: la famiglia Cantoni. Il Comune, in un progetto di recupero della loro memoria, vuole creare un museo dedicato alla figura dello scrittore ebreo Alberto Cantoni, nativo di Pomponesco, e realizzare una biblioteca specializzata in storia e cultura ebraica.
Risorsaturistica Sinagoga di Sabbioneta Sabbioneta
Risorsaturistica Cimitero ebraico A Bozzolo, già dall’inizio del XVI secolo, è documentata la presenza di un banco feneratizio gestito da ebrei, ma è dalla metà di quel secolo che prende corpo una folta comunità ebraica a seguito dell’espulsione degli ebrei dai domini pontifici e poi, da parte di Filippo II re di Spagna, dal ducato di Milano. Nel 1611 Isabella Gonzaga da Novellara, moglie di Ferrante e madre di Scipione Gonzaga, concede alla comunità l’apertura di un cimitero all’interno del paese. Nel 1797, con una disposizione governativa che impose lo spostamento dei luoghi di sepoltura fuori dai centri abitati, venne concessa l’apertura del nuovo cimitero, usato fino al 1904, dove sono state collocate alcune lapidi provenienti dall’antico. Nel 1999, grazie al generoso intervento del dottor Claudio Segré, discendente di una famiglia bozzolese, il cimitero fu restaurato e completato con la ricostruzione della camera mortuaria.
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