LA VILLA NELLA STORIA

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Descrizione

 

La storia di Villa Mirra, come la vediamo oggi, inizia nel XVIII secolo: sui resti della Rocca - l’antico palazzo dei Gonzaga demolito nel 1771– viene edificata la dimora, crocevia del cammino Risorgimentale Italiano. Del periodo gonzaghesco rimangono tracce qua e là, come ci ricorda il nucleo cinquecentesco della Villa, oggi sede del Museo Archeologico dell’Alto Mantovano.

È il 1475 quando Odorico d’Arco sposa Cecilia Gonzaga, figlia di Carlo, ed è il 1479 quando entra in possesso della villa e della signoria di Cavriana. Nel 1754 la dimora e tutti i possedimenti del conte Emanuele d’Arco vengono venduti a Mattia Zanelli e Gianmaria Amadei, finché la famiglia di quest’ultimo rimane l’unica proprietaria. Nel 1857 la proprietà del complesso edilizio passa da Luigi Amadei alla famiglia Pastore di Castiglione delle Stiviere e, da Angelo Pastore, alla figlia Mirra, dalla quale la villa prende il nome. Mirra Pastore sposa - nel 1883 - Italo Silprandi, il cui patrimonio si arricchisce della lussuosa dimora. 

Così sarà fino al 1974, quando il grave dissesto finanziario della famiglia Siliprandi porta alla messa all’asta da parte del Tribunale di Mantova: acquistata dall’Eca (Ente comunale di assistenza) di Cavriana, Villa Mirra nel 1978 diventa per legge proprietà del Comune.

 

Villa Mirra ha ospitato nei suoi saloni e nelle sue stanze personaggi centrali nella storia del Risorgimento. Durante la Battaglia di Castiglione del 5 agosto 1796, combattuta tra Napoleone Bonaparte e gli Austriaci, qui si insedia il quartiere generale austriaco. Ma non solo. Nel 1859, durante i giorni frenetici della Battaglia di Solferino e San Martino, Villa Mirra apre le porte all’imperatore austriaco Francesco Giuseppe e, al termine dei combattimenti, all’imperatore dei Francesi Napoleone III. Quest’ultimo, proprio da Cavriana, spedirà alla moglie il famoso dispaccio “Grande battaglia, grande vittoria”, che porterà i francesi a celebrare la “Victoire de Cavriana”. E ancora, figure come Henry Dunant, il fondatore della Croce Rossa Internazionale; il re Vittorio Emanuele III  (1918); il presidente della Repubblica Francese Charles de Gaulle e il presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi, in occasione del primo centenario della Battaglia di Solferino e San Martino, nel giugno1959.

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