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Nel 1835 il marchese Luigi Cavriani fece erigere, nel giardino prospiciente il suo palazzo in via Trento, una statua marmorea di Virgilio, opera del milanese Stefano Gerola (1795 ca. -1878), autore anche delle tredici erme di illustri mantovani rinomati nelle arti, nelle lettere e nelle scienze, poste sui pilastri della cancellata.
Si tratta dei ritratti di Ippolito Capilupi, Baldassarre Castiglioni, Filippo Cavriani, Marcello Donati, Teofilo Folengo, card. Ercole Gonzaga, marchese Francesco II Gonzaga, duca Vespasiano Gonzaga, Pietro Pomponazzo, Antonio Possevino, Battista Spagnoli, Jacopo Strada e Sordello Visconti.
L’intento del marchese Cavriani era quello di erigere un moderno monumento a Virgilio dopo che, nel 1821, era stato smantellato quello voluto dai francesi nel 1801 in Piazza Virgiliana. La statua, realizzata in marmo di Candoglia e alta 3,18 metri compreso il plinto (fig. 14), riprende nel volto l’effigie di un Virgilio riconosciuta nel 1775 in un busto antico recuperato dall’abate Girolamo Carli a Sabbioneta (oggi al MACA, Palazzo San Sebastiano), in cui l’abate Girolamo Carli aveva erroneamente riconosciuto il volto di Virgilio .
Il corpo invece trae ispirazione dall’ideale descrizione del Possevino del monumento che Isabella d’Este avrebbe voluto dedicare al poeta. Sul piedistallo in marmo botticino disegnato da Gianbattista Vergani si leggono versi in onore del poeta latino. (Chiara Pisani - Sulle tracce di Virgiliio)
RISORSA INSERITA NELL'ITINERARIO