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La collezione della Banca Monte dei Paschi di Siena (ex Banca Agricola Mantovana) costituisce, unitamente a quella formata dal Re d’Italia Vittorio Emanuele III ed esposta a Palazzo Massimo in Roma, la più completa raccolta di antiche monete e medaglie di Mantova e dei Gonzaga.
La collezione iniziò a formarsi nel 1986 con l’acquisizione della raccolta del notaio Casero di Milano, nella quale confluirono molti esemplari di proprietà di Giulio Superti Furga di Canneto S/Oglio (Mantova), rinomato studioso di numismatica. Seguì nel 1993, l’acquisizione della prestigiosa collezione del Conte Alessandro Magnaguti (1887-1966), un erudito e facoltoso nobile mantovano che in quasi mezzo secolo costituì un’importante raccolta di monete e medaglie dei Gonzaga, vincolata dal Ministero dei Beni Culturali perché giudicata “di eccezionale interesse artistico e storico”, e rappresentata nei volumi VII, VIII e IX di Ex Nummis Historia.
Altri esemplari acquisiti sul mercato antiquariale completano quella che è considerata oggi la più vasta raccolta al mondo di monete e medaglie di Mantova e dei Gonzaga dal XII al XVIII secolo. Lo splendido stato di conservazione e la rarità di molti esemplari, spesso unici e inediti, costituiscono un patrimonio culturale inestimabile e prezioso. I 2.184 pezzi (2.053 monete e 131 medaglie) che la compongono sono oggi depositati e visitabili in alcuni ambienti dell’Appartamento della Rustica, nel Palazzo Ducale di Mantova.
Un posto di rilievo all’interno della raccolta è rappresentato dal ruolo che l’immagine di Virgilio riveste per la storia della monetazione cittadina. Intorno alla metà del XIII secolo, Mantova adotta una moneta derivata dai tipi monetali del grosso veneziano. Tuttavia, mentre il grosso veneto porta su un lato la figura di Cristo in trono, a Mantova compare la raffigurazione di Virgilio.
Si tratta di una scelta unica nel quadro dell’iconografia monetale del periodo: nella monetazione dell’epoca, infatti, quando veniva raffigurata la figura umana, questa era sempre legata alla rappresentazione di Cristo o di Santi patroni. Nel caso di Mantova invece compare sorprendentemente la raffigurazione del poeta, vanto attorno al quale si agglomerava l’autocoscienza cittadina. La scelta appare giustificata dalla grande fama goduta da Virgilio nel Medioevo: per la città era motivo di grande orgoglio il fatto di aver dato i natali al poeta. La raffigurazione di Virgilio avrà grande fortuna nella monetazione gonzaghesca sino a Carlo di Nevers VIII duca (1580-1637). (Sulle tracce di Virgilio - Chiara Pisani)
RISORSA INSERITA NELL'ITINERARIO