Tipologia
Citta
Indirizzo
La Villa Ippoliti sorge nel centro del paese di Gazoldo, nei pressi di altre due costruzioni edificate dalla medesima famiglia cui il nome stesso della località è legato: il Palazzo Pretorio e Palazzo Ippoliti.
La fabbrica venne eretta nel XVI secolo e rappresenta un dignitoso esempio di architettura tardo-rinascimentale. La costruzione originaria aveva un impianto generale tipico della casa mantovana, complicato dall’inserimento di due propaggini ai lati del fronte principale simmetricamente disposte. Tali terminali costituiscono un tema morfologico originale che, percettivamente, spostava l’attenzione dal corpo centrale dell’abitazione a quelli che sono i rapporti con l’ambiente circostante. In relazione a ciò essi assumono la maggiore ricchezza di elementi decorativi e formali. In un certo senso, anche se più limitatamente, si può dire che esse abbiano la stessa funzione delle ali porticate di Palazzo Te. Costituiscono, cioè, una delle prime traduzioni architettoniche del modo di essere nella natura come un macrocosmo, in un rapporto di contemplazione.
L’impronta tipicamente tardo-Cinquecentesca del corpo centrale della villa è chiaramente distinguibile nella presenza di alcuni caratteri quali: la semplice iconografia, l’articolazione in alzato costituita da piano terra, piano nobile e soffitta, le dimensioni non più che dignitose i rivestimenti delle superfici murarie ad intonaco dipinto, l’esiguità degli elementi marmorei, la porta d’ingresso ad arco, le finestre rettangolari, l’andito attraversante l’edificio, la scala snodata in rampe parallele serrate fra i muri e coperte da imbotti oblique con crociere sui pianerottoli, il salone al piano nobile adorno di decorazioni pittoriche particolarmente accurate.
Gli elementi “nuovi” che contraddistinguono quell’epoca e che l’architetto ha impiegato nel progetto dell’abitazione sono distinguibili nell’accostamento di episodi di equidistanza tra le aperture e di raggruppamenti di finestre disposte a gruppi (secondo l’usanza iniziata nel secolo precedente). Non rimangono tracce s ufficienti a definire l’aspetto originario del coronamento che si può ragionevolmente supporre fosse costituito da un cornicione sotto il quale si stagliava una fascia di modanature entro la quale si aprivano le finestrelle della soffitta, aperture quadrate tuttora visibili.
Le colonne sono sostituite da pilastri in muratura nei porticati, come si nota all’ingresso dell’edificio costituito da tre fornici ad arco ribassato cui corrispondono in profondità tre volte a crociera.
All’interno sono presenti sia volte a crociera che a botte ribassata, a volte impostata su lunette.
Il palazzo ha subìto diversi interventi nel tempo, a partire da una sopraelevazione settecentesca i cui effetti sono visibili principalmente sul retro; sono poi stati aggiunti in epoca successiva i corpi di servizio laterali.
Dopo la prima Guerra Mondiale, l’edificio è stato adibito a Collegio per gli Orfani di Guerra; solo in seguito ha assunto la funzione di Sede Municipale al piano terra e poi anche di Museo al piano primo. Nel frattempo esso ha subìto altri interventi di restauro più o meno puntuali, che hanno portato tra l’altro alla realizzazione di un passaggio vetrato, di collegamento ai corpi bassi laterali e l’aggiunta di alcuni corpi di servizio di completamento verso nord est realizzati negli anni settanta. La piazza antistante la villa è stata oggetto di riqualificazione nell’anno 2003, intervento con il quale il parco esistente è stato ridimensionato per fare posto ad una ampia piazza pavimentata.
Nel corso dell’anno 2010 le coperture del corpo principale e dei corpi laterali sono stati oggetto di un intervento manutentivo, finanziato in parte dalla Regione Lombardia, consistente nel rimaneggiamento del manto in coppi e posa di sottostante guaina impermeabilizzante.