Castello e Rocca di Castel D`Ario

Fortificazioni

Informazioni rapide

Fortificazioni

Tipologia

Castel d'Ario

Citta

Piazza Castello

Indirizzo

martedì, giovedì ore 15.00 - 18.00; sabato ore 9.00 - 12.00

Orario

0376660140

Telefono

www.comune.casteldario.mn.it

SitoWeb

Descrizione

Il nome di Castel d'Ario risale al 1867 e sostituisce il precedente Castellaro. Nel 1082 l'imperatore Enrico IV investì il Principe Vescovo di Trento del territorio. Si trattò di un gesto di riconoscenza per l'appoggio fornito dal vescovo tridentino durante la lotta contro il papa. Dopo una lunga dominazione veronese, i vescovi trasferirono il controllo del territorio, nel 1275 ai Bonacolsi e, dal 1328 ai Gonzaga. Nel 1708 con la deposizione dei Gonzaga, Castel d'Ario ritorna alle dirette dipendenze di Trento al quale rimane sino alla fine del Settecento. Una breve sub-investitura del territorio, tra il 1721 e il 1725, al marchese Odoardo Valenti Gonzaga, fa ottenere al feudo il titolo di marchesato. Nel 1796 Naopoleone proclama la Repubblica Cisalpina annettendo definitivamente il comune alla Provincia di Mantova. Il castello di Castel d\'Ario si presenta come un unico recinto murato di 4.383,02 metri quadrati di superficie, con pianta poligonale irregolare, delimitante uno spazio sopraelevato mediamente di 50 cm rispetto alla quota del terreno esterno. L'irregolare assetto planimetrico della fortezza è determinato dal tracciato che la Molinella a sud e l'Essere a nord seguivano fino alla rettifica di fine Quattrocento. La cinta è intervallata da quattro torri, di cui una d'ingresso. Una quinta torre, la principale detta “Torre della Fame”, s'innalza all'interno, isolata nell'angolo a sud-ovest. Addossati alle murature si trovano poi due corpi di fabbrica: il Palazzo Pretorioe l'ex macello comunale. Il fortilizio era in origine suddiviso in due distinte strutture fortificate tra loro comunicanti. Nell'angolo sud si trovava la Rocca, che con una specifica cinta murata, terrapieno e fossato perimetrale, comprendeva la Torre della Fame. Il resto dello spazio era occupato dal castello che con un proprio fossato, mura, terrapieno e quattro torri comprendeva il Palazzo Pretorio e numerosi altri fabbricati castello e serviva come ricetto ossia era funzionale al deposito dei prodotti agricoli e al rifugio in caso di bisogno. La prima notizia certa relativa alle fortificazioni casteldariesi risale al 1273. In questa data i Bonacolsi acquisiscono la struttura, composta di rocca e castello dai precedenti proprietari: la nobile famiglia veronese dei Turrisendi. Rocca e castello sono però realizzati in momenti successivi e sono oggetto, nel corso dei secoli, di numerose modifiche. La prima fase, realizzata tra la fine dell'XI secolo e la metà del XII riguarda il dongione (la torre della rocca e ora della Fame). A questa seguono la costruzione, tra la metà del XII secolo e l'inizio del XIII, delle mura della rocca, e tra la prima metà del Duecento e il 1273, l'intervento sul castello con il tracciamento dell'attuale perimetro di cinta. Infine, la quarta fase, portata a compimento non oltre il 1377 e a partire dalla prima metà del Trecento, potenzia le strutture precedenti, le integra con nuovi fabbricati funzionali alle esigenze dell'epoca e porta alla costruzione del Palazzo Pretorio. Questo è decorato al piano nobile con gli stemmi degli Scaligeri, i signori veronesi che avevano in pegno l'intera fortezza proprio tra il 1357 e il 1377. A questa sequenza costruttiva che si svolge nell'arco di circa 250 anni seguono, tra XV e XVI secolo, opere di manutenzione e nei secoli successivi un persistente degrado che prosegue con ritmi alterni sino alla seconda metà del Novecento.

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