La memoria delle pievi

Artistico e Culturale

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L’itinerario dal Mincio al Po, sulle tracce del Romanico, può iniziare idealmente da quella porzione di territorio che porta verso l’Emilia. Su tali terre operarono attivamente i Canossa, dominatori dei valichi appenninici, a capo di un potente sistema di castelli quando, nell’XI secolo, cercavano di controllare il fondamentale passaggio del Po nella zone di transito più agevoli del mantovano. In tale contesto Mantova, intorno al 1012, fulcro dei loro domini. Naturale quindi che qui sussistano numerose memorie dell’architettura romanica, chiese genericamente dette matildiche.
Chi ha già visitato Mantova in cui, tra le varie testimonianze dell’epoca, spicca la rotonda di San Lorenzo, può iniziare il percorso a partire dalla parrocchiale di San Benedetto a Gonzaga, da un paese a pochi chilometri da Bondeno di Roncòre (oggi Bondanazzo) che è poi il luogo ove Matilde di Canossa morì il 24 luglio 1115. Ma è Pegognaga con la pieve di San Lorenzo a mostrare la bellezza dell’antica architettura sopravvissuta. Meta d’obbligo successiva è San Benedetto Po, cuore delle memorie di Matilde e della sua casata.  Ci inoltriamo qui nel monastero di Polirone, nella cosiddetta Montecassino del Nord, in un cenobio costruito, a partire dal 1007, da Tedaldo di Canossa. Qui Matilde fondò l’attuale basilica e qui dispose di essere sepolta. E se non è certo più leggibile oggi l’originaria chiesa, l’estro cinquecentesco di Giulio Romano compensa quanto è scomparso. Stupore e meraviglia accolgono poi il visitatore nella cappella di Santa Maria che altro non è che la primitiva chiesa attorno alla quale Tedaldo fondò il monastero. Qui la contessa ebbe la sua prima sepoltura, e un omaggio a lei è da considerare il pavimento musivo del 1151 in cui compaiono le quattro virtù cardinali affiancate da figure simboliche, con precisi riferimenti alla lotta vittoriosa contro le forze del male.
L’itinerario riprende in direzione di Quistello, verso la chiesa di Nuvolato, intitolata a san Fiorentino e poi ancora oltre verso Quingentole col suo Oratorio di San Lorenzo e verso la parrocchiale dell’Assunta di Pieve di Coriano, vera tappa d’obbligo per via della persistenza delle originarie forme romaniche.
Seguendo in direzione sud la statale 12, vale la pena fermarsi a Ghisione di Villa Poma per una visita all’oratorio di Sant’Andrea per dirigersi successivamente verso Santa Croce di Sermide e infine concludere l’itinerario romanico nella bassa mantovana a Felonica, nella chiesa di Santa Maria Assunta, posta a ridosso dell’argine del Po, un bell’esempio di tardo romanico con un raffinato portale strombato.

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