Nel 2022 l’Arte Campanaria è stata iscritta nel Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, su iniziativa della Spagna. Al termine del 2024, tale riconoscimento è stato esteso anche all’Italia.
L’Arte Campanaria rappresenta quell’insieme di tecniche, pratiche e saperi che caratterizzavano i suoni e le tradizioni dei giorni di festa e che oggi è importante salvaguardare dal processo di globalizzazione che, avanzando, minaccia di cancellare luoghi e profili legati alla tradizione campanaria. Per questo, l’Unesco affida la tutela di quest’Arte alle persone che, per tradizione, continuano ad adoperarla.
Nel territorio mantovano, sono ancora diversi i paesi che si rendono portavoce di queste antiche tradizioni.
A Quatrelle (Sermide e Felonica), i campanari Silvano e Marisa, che durante l’infanzia avevano appreso dal vecchio campanaro la pratica del suono delle campane, continuano orgogliosamente a tirare le corde del campanile ogni domenica pomeriggio. È un linguaggio a tutti gli effetti quello che, con il solo suono, ha il potere di comunicare la portata di un evento (di festa o di lutto) e c’è da augurarsi che le nuove generazioni riescano ad accogliere la bellezza dei mestieri antichi per tramandarla (come fanno Silvano e Marisa) al futuro che verrà.
Fonti:
La Gazzetta di Mantova (09 gennaio 2025, Rachele Turina)
www.unesco.it