Sant'Agnese da convento agostiniano a museo

Arte e cultura

Descrizione

Sant'Agnese da convento agostiniano a museo

dal 27/08/2023 al 08/12/2023

Nel 40° anniversario dell'apertura del Museo Diocesano Francesco Gonzaga, si vuole ricordare con una mostra il luogo ove il museo sorge, un tempo sede del convento agostiniano di Sant'Agnese
Sarà l’occasione propizia per ripercorrere anche i primi 40 anni dell’attività museale: i restauri, i recuperi dell’involucro architettonico e le mostre più importanti che vi sono state ospitate. Di origini due-trecentesche, delle quali rimane traccia nelle colonne in marmo rosso di Verona, sul lato est nel chiostro del museo, il convento di Sant’Agnese ha svolto un ruolo importante nello sviluppo urbanistico della città di Mantova. Le sue antiche origini hanno contribuito a definire il tessuto urbano adiacente al primo nucleo abitato, accanto alla insula sacra del duomo e degli edifici circostanti. Cruciale fu il momento in cui si definì l’ancona di Sant’Agnese, un ulteriore porto per la città, allora alle spalle del convento che oggi, interrato, costituisce la Piazza Virgiliana. L’edificio religioso assunse maggiore importanza grazie alla traslazione del corpo del beato Giovanni Bono, originariamente sepolto a Porto Mantovano. Data la posizione del convento, il più vicino alla corte dei Gonzaga, ospitò, tra i tanti, anche l’imperatore Carlo V d’Asburgo in visita a Mantova, sia nel 1530 sia nel 1532. Il sovrano, oltre a promuovere la città di Mantova a ducato, concesse al priore abate di Sant’Agnese la facoltà di rilasciare diplomi di laurea, cosicché in questo provvedimento possiamo ravvisare il primo embrione di una università mantovana. Il convento ottenne l’attenzione di diversi membri della famiglia dominante, soprattutto del marchese Ludovico II e del duca Vincenzo I, nonché quella di altre casate nobili mantovane come i Castiglioni. La mostra, a cura di Stefano L’Occaso e Roberta Benedusi, la quale per prima si è occupata di approfondire la storia e le committenze artistiche del convento, ha per obiettivo di mostrare ai cittadini mantovani e ai turisti i tesori che adornavano la chiesa e gli edifici religiosi, che poi furono demoliti. Il museo, come luogo che conserva la memoria dell’unico chiostro superstite, è il più adeguato a ospitare questa esposizione. Nella sala delle colonne al pianterreno verranno portate per la prima volta insieme le superstiti pale che corredavano gli altari delle cappelle laterali dell’antica chiesa conventuale, in un allestimento curato da Roberto Soggia. Completeranno l’esposizione altre opere relative alla storia di Sant’Agnese: un ritratto di Carlo V, diplomi e documenti d’archivio, manoscritti e rare edizioni a stampa, testimonianze dell’attività culturale degli agostiniani. L’esposizione si terrà dal 27 agosto (vigilia di Sant’Agostino, patrono dell’ordine che ha fondato e gestito il convento) fino all’8 dicembre 2023.