La piccola «galleria» della Casa di Rigoletto chiude il suo primo capitolo di attività. Dopo una nutrita serie di piccole «personali», l'Ept ha affidato ad una commissione il compito di stendere un programma organico di iniziative, sempre nel fIlone pittorico, da realizzare nel prossimo anno. Renzo Margonari, critico d'arte e pittore, e membro di questo gruppo di lavoro e per la «La Cervetta» ha redatto questa nota che e insieme un bilancio dell'attività svolta e un programma d'intenti per il 1983.
Gli avvenimenti culturali ed artistici di quest'anno sono stati per Mantova soprattutto d'ambito internazionale così da far passare inosservata gran parte dell'attività che si è svolta localmente, malgrado e nonostante la scarsa agibilità, ora quasi fissa, dei maggiori contenitori disponibili: Palazzo Te che, a causa dei restauri, giunti in fase molto avanzata, ha dovuto prendere una lunga pausa alla sua routine espositiva e Palazzo della Ragione il quale, proprio nel momento in cui veniva a maturare un intento qualificante della sua destinazione ad ospitare le mostre di maggiore vastità promosse dall'Ente Pubblico, è stato interdetto da una disposizione prefettizia e non si sa quando potrà essere re-impiegato. Vale la pena di avvertire che nulla più dell'inattività fa deperire i luoghi antichi. Se l'inagibilità del Palazzo della Ragione si protrarrà i danni saranno inevitabili. Di fronte a questa situazione- anche l'Ente Manifestazioni Mantovane è ora privo della sua possibilità espositiva e chiede ospitalità ad una Galleria d'arte privata-c'è per fortuna da segnalare l'utilizzo da parte dell'Ente Provinciale Turismo della Casa di Rigoletto. Mentre, dopo l'importante mostra di Baj, alla Ragione, si mantiene aperta una importantissima antologica dell'opera di Gianfranco Barucchello alla Casa del Mantegna, la Casa di Rigoletto ha ospitato succinte ma molto interessanti mostre tra le quali si sono distinte una personale di Francesco Martani, con la sua straordinaria estroversione che, come dice Giorgio Ruggeri, «racconta una favola a volte tortuosa e ingarbugliata, nella quale l'artista si è cacciato con disarmante innocenza». Quelle di Saetti, di Ghermandi, di Guidi, son presenze che per la loro ormai pluridecennale definizione nell'ambito nazionale, non hanno bisogno di commento. Una mostra che si è attirata molta attenzione e simpatia è stata quella che l'artista fiorentino Riccardo Ghiribelli ha dedicato ispirandosi con la sua poetica oggettuale alle immagini più tipiche della nostra città, con alcuni «omaggi a Giulio Romano» nei quali ha saputo cogliere dettagli e spirito dell'arte giuliesca con arguzia ed ironia: opere decisamente riuscite e tra le migliori che il giovane pittore abbia mai prodotto. L'attività della Casa di Rigoletto è tutt'ora aperta con mostre dedicate ad alcuni pittori veneti tra cui spicca Toni Zarpellon, una promettente figura di operatore. Ad eccezione della mostra di Ghiribelli, tutte le altre sono state curate dal critico concittadino Fraccalini. Ma la destinazione della Casa di Rigoletto sarà definita con più precisione e con un rigoroso programma nel corso della prossima stagione. Le esposizioni saranno dedicate esclusivamente ad artisti mantovani o a pittori che abbiano contribuito alla storia dell'evoluzione dell'arte nostrana. Il compito da svolgere non sarà facile in quanto toccherà fare azione di recupero di tanti, troppi, dei nostri pittori che non hanno mai avuto una mostra personale, di maestri defunti di cui s'è persa la memoria e l'opera; si potrà fare opera di rivalutazione d'altri che sono troppo poco conosciuti. Ma si dovrà anche dare spazio ai giovani, tentare una proposta di nuovi valori che sono presenti ed attivi nella nostra città e di cui non ci si accorge e per i quali, in genere, manca lo spazio. Queste le linee generali che seguirà la prossima attività della Casa di Rigoletto, tenendo conto che si guarderà anche agli artisti più noti cogliendo aspetti o momenti particolari della loro attività. Non vi è il rischio che l'iniziativa dell'Ente Provinciale Turismo in questo campo di sovrapponga, sostituisca o raddoppi quanto già viene realizzato a livello di Palazzo Te e Casa del Mantegna. Infatti il compito della Casa di Rigoletto sarà soltanto quello di proporre, per cenni, una tematica che potrà poi essere sviluppata e raccolta da altri Enti. Anche le possibilità logistiche della Casa di Rigoletto non permettono, per le ridotte dimensioni, di porsi progetti più ambiziosi. Però il lavoro di stimolo e di richiamo che ci si propone, produrrà, si crede, un'interessante prospettiva; in considerazione di tanti aspetti poco noti o trascurati della nostra cultura figurativa. Con ciò si hà la sensazione di rispondere ad una effettiva richiesta del mondo culturale cittadino che, come accade ovunque, è in continua espansione.
RENZO MARGONARI
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