I luoghi del Risorgimento

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Diverse località del territorio attualmente ricompreso entro i confini del Parco del Mincio vengono oggi celebrate non solo per le riconosciute valenze naturalistiche e paesaggistiche, ma anche per le gloriose memorie storiche da esse evocate. Con particolare riguardo al periodo delle guerre risorgimentali, nel quale maturarono i presupposti dell’unificazione nazionale italiana, il corso del fiume Mincio fu spesso teatro di episodi nevralgici nel quadro delle operazioni belliche tra gli eserciti piemontese e austriaco, in ragione della sua posizione strategica al centro della Pianura Padana tra Garda e Po. Tra la primavera e l’estate del 1848, nel corso della Prima Guerra d’Indipendenza, epiche battaglie furono combattute a Goito, Monzambano e Governolo, a breve distanza dalla città di Mantova, che – circondata dalle acque dei laghi formati dal Mincio – costituiva uno dei vertici del celebre ‘Quadrilatero’ di fortezze asburgiche insieme a Verona, Peschiera e Legnago. E proprio nella valletta di Belfiore in riva al Lago Superiore, alle porte della città di Virgilio, tra il 1852 e il 1853 la polizia austriaca sottopose all’esecuzione capitale nove degli undici uomini accusati di cospirazione contro l’autorità imperiale che governava Mantova e – perciò – condannati a morte per alto tradimento: quegli uomini sono ricordati come i ‘Martiri di Belfiore’, tra le memorie più care dei mantovani. All’indomani della celeberrima battaglia di Solferino e San Martino del 24 giugno 1859, episodio chiave della Seconda Guerra d’Indipendenza che vide protagonisti i colli morenici a sud del Garda, presso l’antico borgo fortificato di Castellaro Lagusello si incontrarono l’imperatore francese Napoleone III e i suoi ufficiali. A Castellaro, del resto, aveva già fatto tappa Napoleone Bonaparte nel 1796, durante la campagna militare d’Italia. Nel 1866, infine, in occasione della Terza Guerra d’Indipendenza – che decretò il passaggio del mantovano e del Veneto dall’Austria al Regno d’Italia – il Mincio assistette al transito dell’esercito italiano ancora a Monzambano. Profondo, dunque, è il legame tra le terre del Parco del Mincio e una memoria storica risorgimentale che è patrimonio condiviso della mantovanità e dell’Italia intera.

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