I mulini del Naviglio

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Descrizione

L’opera di canalizzazione del territorio attorno al fiume Mincio avviata già in età romana, continuata da Alberto Pitentino sul finire del XII secolo e portata a un livello di grande efficienza sotto il governo plurisecolare dei Gonzaga, rispose all’esigenza di garantire alle attività agricole e all’insediamento urbano di Mantova la maggior superficie possibile, sottraendola alle piene stagionali, oltre a bonificare le aree malsane. Nel medioevo l’introduzione dei mulini ad acqua, una delle scoperte tecnologiche più rivoluzionarie del passato (produceva energia meccanica gratuita sfruttando la forza motrice della corrente), richiese la regimentazione delle acque, fondamentale per poter disporre di canali o alvei con portata sufficiente ad azionare le pale. A parte il Ponte dei Mulini – progettato dal Pitentino e realizzato a Mantova a inizio Duecento, poi distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale – la costruzione del Naviglio risale all’epoca gonzaghesca ed è da inquadrare in questa stessa ottica. il Naviglio, che collegava Goito al Lago Superiore, venne infatti scavato anche come canale di regimentazione delle acque e mezzo di produzione di energia attraverso i mulini. Quelli, numerosi, costruiti lungo il Naviglio rispondevano ad esigenze diverse, ognuno con specializzazione di attività: macinare il grano, lavorare i metalli o la lana. Anche da un punto di vista socio-economico, quindi, ebbero un particolare significato per la comunità, rappresentando un’importante fonte di reddito. Alcuni mulini sono arrivati fino a noi e molti sono ancora funzionanti: è il caso del mulino di Massimbona nei pressi di Goito, inscritto in una cornice paesaggistica, architettonica e culturale di grande pregio. Quello di Maglio prende invece il nome proprio dal maglio utilizzato per produrre la carta. Un ulteriore esempio si trova a Goito, nelle adiacenze del Ponte della Gloria, celebre per le memorie risorgimentali. Un altro angolo suggestivo che permette di apprezzare la forza motrice dell’acqua è a Borghetto, presso Valeggio: il borgo medievale sembra nascere là dove è maggiore l’impeto delle veloci acque del Mincio.

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