La Riserva Naturale di Castellaro Lagusello, gestita dal Parco del Mincio e parte della Rete Natura 2000, si estende per 138 ettari nel Comune di Monzambano ed è costituita interamente da terreni privati. Situata nel cuore dell’anfiteatro morenico del basso Garda, essa presenta in forma esemplare tutti gli elementi naturalistici tipici delle colline moreniche e delle conche intramoreniche: elementi che contribuiscono a connotare questa località come vera e propria perla naturalistica meritevole di essere visitata. Si individuano, così, modeste depressioni tra i rilievi occupate da paludi e torbiere; il lago di origine post-glaciale, dalla caratteristica forma a cuore, presso il quale si ritrovano i caratteri floro-faunistici salienti delle zone umide; boschi termofili di roverella (Quercus pubescens) e, sui versanti collinari settentrionali, di cerro (Quercus cerris) e orniello (Fraxinus ornus); delicati ecosistemi come i prati aridi sui declivi più soleggiati, ricchi di preziose fioriture stagionali, tra cui diverse specie di orchidee – tra le altre, giglio caprino (Orchis morio), orchidea piramidale (Anacamptis pyramidalis), fior di ragno (Ophrys sphecodes) – e la rara pulsatilla (Pulsatilla montana). Il lago di Castellaro in particolare, situato ai piedi dell’altura contrassegnata dalle mura merlate del suggestivo borgo medievale, è uno dei residuali specchi d’acqua intramorenici esistenti nell’area collinare mantovana. Alla fine dell’ultima glaciazione, infatti, moltissimi bacini andarono a colmare le conche che separavano l’uno dall’altro i depositi lasciati dal ghiacciaio benacense. Nel lungo periodo – gli ultimi 10.000 anni – il naturale interramento ha lentamente trasformato gran parte di questi laghetti, dapprima in zone paludose, successivamente in praterie igrofile dominate dalle carici, poi in boschi igrofili, soprattutto di ontani (Alnus glutinosa) e diverse specie di salici. La vicinanza di ambienti differenti favorisce la biodiversità floristica e faunistica: uccelli, mammiferi, rettili e anfibi sono ben rappresentati sia nella zona umida, sia nelle fasce boscate e a prato. Nel 1996 la Riserva ha ottenuto un importante riconoscimento dalla C.E.E. con il finanziamento di un progetto Life-Natura che prevedeva la tutela della zona umida attorno al lago, l'ampliamento del bosco di ontani a sud del lago e la creazione di tre sentieri segnalati, lungo i quali sono state poste alcune tabelle didattiche dedicate alla flora e alla fauna. Nella torre civica, all’ingresso del paese, il Parco del Mincio ha realizzato un’Aula Verde per la fruizione scolastica e non, oltre a una mostra permanente sulla natura della Riserva, aperta al pubblico in occasione degli eventi di festa organizzati durante l’anno nel piccolo borgo.