I già citati Koch, Larsson, D'Ors - di cui sarà proposta anche la riduzione teatrale di Roberto Abbiati de Lo stampatore Zollinger -, Teodorovici, Gospodinov, sono anche tra gli autori di narrativa europea più attesi al Festival. Insieme a loro segnaliamo lo spagnolo Ricardo Menéndez Salmón, lo svizzero Martin Suter, lo svedese Jonas Jonasson - che sarà impegnato in un inedito duetto con Giorgio Faletti -, l'inglese Robert Harris e soprattutto l'atteso ritorno di Howard Jacobson, recente vincitore del Booker Prize. Da Israele arriveranno invece Yirmi Pinkus, vignettista e disegnatore che ha conquistato la critica con il suo esordio narrativo, e Yehoshua Kenaz, considerato uno dei più autorevoli autori del proprio paese. Spostandoci al Nordamerica, la scelta di Festivaletteratura cade una volta di più su autori giovani e stilisticamente innovativi. E' il caso della ventiseienne Téa Obreht, nata nella ex-Jugoslavia e fresca vincitrice dell'Orange Prize; di Salvatore Scibona, inserito dal New Yorker tra i migliori venti autori under 40; di Christopher Moore, il cui stile richiama Steinbeck, Vonnegut e Douglas Adams insieme. Non meno interessanti Helen Humphreys, poetessa e narratrice canadese, e Geraldine Brooks, la scrittrice e giornalista di origini australiane due volte vincitrice del premio Pulitzer. Né va dimenticata, spostandosi dal Nord al Sudamerica, Marcela Serrano, la popolarissima autrice cilena, gradito ritorno a Festivaletteratura