Il SIRBeC, Sistema Informativo Regionale Beni Culturali della Lombardia, concorre dal 1998 alla realizzazione del Catalogo Unico Nazionale e della Carta del Rischio del Patrimonio Culturale, nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro tra Regione Lombardia e Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Finalità del progetto, avviato nel 1992, è la promozione di un sistema informatizzato di conoscenza e descrizione del patrimonio concepito come sistema cooperativo diffuso sul territorio.
Il Polo Provinciale SIRBeC, attraverso il supporto del catalogo informatizzato, si presenta come nucleo propositivo per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale territoriale. Inserito all’interno del Centro di Documentazione del Sistema Museale Mantovano il Polo Provinciale raccoglie una banca dati SIRBeC (implementata a partire dal 2005 e costituita da schede A, A-CdR, OA, S-MI, BDM, STM, F) gestita con modalità comuni e pertanto fruita in modo integrato tanto da rivelarsi uno strumento di indagine approfondito, aggiornato ed in stretta connessione con il contesto territoriale di appartenenza dei beni. Che il pubblico non sia interessato all’argomento “Catalogazione” è idea ritenuta preconcetta ed alimentata dall’attuale carenza di notizie inerenti: la completezza dei dati raccolti con le campagne di lavoro, l’agilità di consultazione delle schede elettroniche, l’utilità offerta dalla possibilità di comparazione delle banche dati.
La catalogazione, individuata come strumento preliminare di conoscenza, supporta l’esercizio delle funzioni di tutela del patrimonio culturale per fini di pubblica fruizione, così come esplicitato nell’art. 3 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
La conoscenza del patrimonio mobile ed immobile è inoltre attività basilare per il fattivo conseguimento degli obiettivi di gestione e valorizzazione del territorio, nonché per la promozione e la realizzazione delle attività di carattere didattico, divulgativo e di ricerca.
Il D.M. 10 maggio 2001, Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei – Ambito VI – Sottoambito 3, fa rientrare la catalogazione tra le attività ordinarie di gestione delle collezioni museali.
A differenza della semplice registrazione inventariale dei beni musealizzati, che persegue fini patrimoniali e di sicurezza, la catalogazione diventa anche uno strumento per l’attività di programmazione degli interventi conservativi. Attraverso la compilazione di tracciati che rispondono agli standard nazionali ICCD, le schede catalografiche individuano e descrivono il bene, oltre a riportarne note storico-critiche e riferimenti bibliografici. Questa attività di ricerca e studio è pertanto riconosciuta come base per l’acquisizione di sapere relativo alla storia delle collezioni e della movimentazione dei beni, nonché come supporto per la progettazione dei percorsi espositivi e dell’attività educativa.
La localizzazione topografica dei beni, visualizzata attraverso l’attuale collegamento del sistema di georeferenziazione ai tracciati catalografici, permette di studiare le connessioni del patrimonio mobile ed immobile con il tessuto territoriale. In quanto organizzazione sistematica delle conoscenze scientifiche e dello status amministrativo relativi ad un bene culturale, la catalogazione è attività in grado di restituire un contesto. La capacità di evidenziare relazioni tra i beni rende la catalogazione uno strumento di gestione di questa complessità, utile al museo come mezzo per adempiere alla propria funzione di centro di interpretazione del territorio.
La catalogazione dei beni è disciplinata dall'articolo 17 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, modificato con Decreto Legislativo 24 marzo 2006, n. 156. Emerge il concetto di un sistema catalografico cooperativo, in linea con l’ampliamento delle prospettive programmatiche che la catalogazione ha subito a partire dal D.lgs. 112/1998 inserendosi a tutti gli effetti nelle competenze delle Regioni e degli Enti Territoriali.
E importante sottolineare che, per quanto riguarda le iniziative della Regione Lombardia, è stato avviato un processo di deleghe di funzioni previsto dalla Legge Regionale n. 1/2000 art. 134 comma c), in applicazione della quale le materie inerenti la catalogazione del patrimonio culturale dovranno essere tendenzialmente assunte dalle Province. In particolare, sono stati stipulati protocolli d’intesa tra Regione e Amministrazioni Provinciali per la creazione dei Poli SIRBeC – Carta del Rischio col compito di promuovere, programmare e coordinare le attività di catalogazione nei vari territori.
Per quanto riguarda lo stato dell’arte relativo alla Catalogazione Promossa dalla Provincia di Mantova si segnalano i seguenti interventi:
• Corso di aggiornamento professionale per “Tecnici esperti in analisi e catalogazione degli edifici monumentali. Metodologia SIRBeC/Carta del Rischio”
• Ricostruzione dello Stato della Catalogazione dei beni culturali mobili ed immobili ricadenti sul territorio provinciale
• Acquisto di hardware e software per l’avvio del progetto regionale “Poli di Catalogazione Provinciale”
• Avvio di campagne di catalogazione di beni mobili e immobili di proprietà della Provincia di Mantova, di alcuni Musei del Sistema, della Diocesi di Mantova, dei Comuni del territorio
(consultabili on line sul sito della Regione Lombardia www.lombardiabeniculturali.it)
• Consulenza in materia di catalogazione SIRBeC offerta ai musei aderenti al Sistema provinciale
La consulenza si è inserita tra i servizi offerti dal Centro di Documentazione del Sistema Provinciale dei Musei e dei Beni Culturali mantovani dedicato al Sistema Museale, in quanto la catalogazione dei beni culturali è il primo intervento di tutela e conservazione svolto da un museo. A partire dal 2005 la consulenza è stata richiesta dai musei del Sistema in merito alla compilazione della modulistica, al rispetto delle competenze richieste per le figure professionali del “Referente scientifico” e del “Catalogatore”, alla presentazione dei documenti indispensabili per la completezza dei progetti.
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