Il committente e il Palazzo Ducale di Revere

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Descrizione

Il Committente del Palazzo Ducale fu Ludovico II Gonzaga detto “Il Turco” (1414-1478), secondogenito di Gianfrancesco Gonzaga, Marchese di Mantova e Paola Malatesta; condottiero e uomo d’armi, sposò Barbara di Brandeburgo, nobile di casata tedesca, la quale la aiutò nella cura degli affari interni del principato.
Questo matrimonio, pur essendo combinato, fu felice perché tra i due si creò subito una situazione di complicità e una condivisione di ideali.
Durante il loro potere la città di Mantova accrebbe il suo ruolo e la sua importanza a livello internazionale. Ludovico II Gonzaga fu un Umanista, fu educato alla Cà Zoiosa dal maestro Vittorino da Feltre, studiò i classici greco-romani, applicandone i valori anche all’interno della sua Corte. Amò le arti e le lettere, si circondò di valenti artisti, come Andrea Mantegna, Donatello, Leon Battista Alberti, Luca Fancelli, il loro compito fu quello di dar lustro alla figura del principe. Il Marchese di Mantova affidò allo scultore-architetto Luca Fancelli il compito di trasformare la roccaforte di Revere in una prestigiosa residenza.
Le funzioni di questa residenza erano cinque: l’ospitalità nei confronti dei famigliari, l’ospitalità per personaggi di riguardo come casa di rappresentanza, dimora temporanea per la corte mantovana soprattutto per controllo sull’economia dei paesi limitrofi, residenza aperta alla dialettica civile e in tempo di pestilenza o malattie era la dimora in campagna per scampare ai contagi.
La struttura del palazzo è a planimetria rettangolare, con torri angolari quadrate e un cortile interno; già nel 1451 Fancelli aveva la direzione dei lavori a Palazzo, cominciando dalle finestre larghe e spaziose, non più feritoie difensive terminandole nel 1455. Lo stile fancelliano è tipicamente fiorentino: lesene scanalate con capitelli corinzi reggenti l’architrave sul quale poggia il timpano del portale d’ingresso.

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