Il comune di Castel d Ario e situato in sinistra Mincio e confina con i comuni di Bigarello, Roncoferraro, Villimpenta, e Sorga in Provincia di Verona. Ead una decina di chilometri dal casello di Mantova nord dellautostrada A22 Modena- e Brennero dista 30 Km da Verona e 60 circa dal Lago di Garda. Da Mantova seguendo la statale 10, direzione Padova, tra un doppio filare di platani che tagliano la pianura a ridosso di fossati e canali, Castel dArio vi accoglie in pieno centro con il settecentesco Palazzo Municipale. Il Castello, con la Torre della Fame; la festa ultracentenaria della Bigolada; ed un campione mitico dellautomobilismo: Tazio Nuvolari che qui ha avuto i natali, sono tre emblemi che possono rappresentare Castel dArio. Sicuramente ne manca un quarto: il risotto alla Pilotta o Pilota, specialita gastronomica di rinomanza e di attrazione turistica. Simboli diversi che fondono insieme storia e tradizione, folklore e sport e accendono luci di interesse per un paese di quasi 5000 abitanti. Il Castello si trova a nord del paese e vi si arriva dal centro attraverso il ponte sul canale Molinella (canale artificiale per irrigazione fatto costruire dagli Austriaci durante la loro dominazione), che da inizio appunto al quartiere chiamato Di la dallAcqua. Le mura esterne hanno forma pentagonale di tipo irregolare con una torre ad ogni vertice. Allinterno tra la torre dingresso (che doveva essere preceduta da una struttura contenente il ponte levatoio) e quella piu a nord si appoggia la Casa del Capitano o Palazzo Pretorio. Le antiche mura hanno vissuto la storia del paese: quella documentata comincia nel 1082, quando limperatore Enrico IV dona il feudo al Vescovo di Trento. Seguirono i Bonacolsi, i Della Scala, i Gonzaga e infine i francesi di Napoleone. Finita lepoca napoleonica e dopo il Regno Italico, nel 1814, Castellaro (Castel dArio) venne incluso nellimpero Austro-Ungarico fino al 1866 per poi essere annesso, nel 1867, al Regno dItalia. Attorno al castello ruotarono gli ottocento anni di vita feudale: la Torre della Fame, lunica che conserva un resto della merlatura che doveva contornare tutto il Castello. Scavi eseguiti nel 1851, misero in luce sette scheletri umani, di cui uno ancora legato in catene. I sette potrebbero essere: Francesco Pico dela Mirandola e i suoi due figli, fatti morire da Passerino Bonacolsi e quattro Bonacolsi imprigionati successivamente. Essendo Castel dArio al centro della Pianura Padana,ricca di acque, una coltivazione tipica e la coltura del riso Vialone Nano. Ora purtroppo questa coltivazione e andata diminuendo per far posto ad altre coltivazioni piu remunerative. Il riso raccolto nelle risaie veniva trasportato, attraverso canali o fossati con barche tipiche, sullaia per essere essiccato e poi alle riserie (Pile). Gli operatori delle riserie (Piloti in dialetto), dovendo lavorare in modo continuato, per pranzare dovevano cuocere il riso in modo particolare: questo tipo di cottura e ancora oggi la caratteristica che rende rinomato il risotto alla pilota. Condito solo con un soffritto di cipolla, si e passati in seguito alluso della salsiccia di maiale. La tradizione poi dei ristoratori e lontana nel tempo, essendo Castel dArio fin dai tempi dei Gonzaga su una strada di primaria importanza, era una stazione di posta con numerose locande per ospitare i viandanti e commercianti. Oggi si contano fino a 14 ristoranti che presentano i piatti tipici. In ambito sportivo emerge il nome di Tazio Nuvolari, il mantovano volante, Nivola per i mantovani, che nacque nella casa a ridosso della statale allinizio della piazza centrale del paese, nel 1892 e per il quale sono state scritte milioni di parole che si possono condensare con una frase celebre di Lord Howe: Finché nel mondo si parlera di sport automobilistico si ricordera Nuvolari.